di Alberto Dalmasso

martedì 13 giugno 2017

LA MASSOTERAPIA LOMBARE, COS'È E A COSA SERVE

La lombalgia, spesso, è la conseguenza di cause multiple, talvolta unite tra loro: può, infatti, dipendere da una postura scorretta tenuta per un tempo prolungato, da un'eccessiva tensione dei muscoli dovuta a stress psicofisico o spesso è un problema legato alle conseguenze del sovrappeso e della sedentarietà.
Altri effetti sono imputabili al freddo, all'umidità, agli strappi muscolari, agli sforzi eccessivi. A generare il mal di schiena c'è poi la degenerazione e la fuoriuscita del disco intervertebrale, che funziona come un ammortizzatore naturale e impedisce alle vertebre di entrare tra loro in frizione. Il dolore di solito si localizza al basso dorso, tra i bordi dell'arcata costale ed i limiti dei muscoli glutei. 
Oltre ai disturbi prettamente ortopedici connessi (ernia del disco, artrosi lombare, scoliosi o lordosi, osteoporosi), si possono verificare problemi legati al mal di schiena che interessano l'apparato urogenitale, affezioni neurologiche e intraddominali.
Il dolore è il primo sintomo, che si manifesta come una fitta acuta, continua o periodica, che si irradia generalmente verso il gluteo. Il dolore dipende da una stimolazione del nervo e spesso è associato a un'importante contrattura riflessa della muscolatura paravertebrale, che a sua volta è responsabile di un "blocco" che immobilizza il tratto lombare della colonna. 
La massoterapia lombare può essere un adeguato trattamento per la risoluzione di questa patologia, vediamo più nel dettaglio in che cosa consiste.




Il dolore lombare, con la conseguente irradiazione lungo il decorso dei nervi, sciatico o femorale, proviene dalla colonna vertebrale la quale, normalmente, non risente dei benefici della massoterapia.
In alcuni casi, invece, i benefici sono possibili quando vengono interessati i grandi muscoli ai lati della colonna vertebrale. In questi casi dunque una serie di massaggi, con la massoterapia lombare, consente di dare un certo sollievo. Occorre sempre associare però un programma specifico di esercizi, in modo tale da non far ricomparire il dolore dopo poco tempo.
La massoterapia è un'antica forma terapeutica che consta di un insieme di diverse manovre eseguite sul corpo per poter lenire dolori muscolari o articolari, allentare tensioni e affaticamento muscolare, per tonificare il volume di alcuni tessuti ma anche per migliorare il benessere psichico del soggetto.
La massoterapia apporta benefici all'intero organismo come, ad esempio, miglioramenti alla circolazione sanguigna e linfatica, relax muscolare, benessere e distensione.
Le prime testimonianze relative al massaggio terapeutico risalgono ai tempi della Grecia classica: pare che Ippocrate lo praticasse per combattere i disturbi legati all'età avanzata. Il massaggio terapeutico si è poi diffuso in ambiente militare e sportivo.
Oggi esistono quattro correnti principali che si originano da questa tecnica: metodo svedese, metodo tedesco, metodo francese e chiromassaggio spagnolo.
Questo tipo di medicina olistica riabilitativa e preventiva viene effettuata tramite massaggio a nudo, con l'utilizzo delle mani e con oli, creme, talco, leggere stoffe o altri prodotti e strumenti ideali per la cute da trattare.
Qualità del contatto, scambio energetico, potere della comunicazione: nel massaggio si fondono tutti questi fattori. A ogni seduta si rende sacra e si onora la corrispondenza tra epidermide e sistema nervoso: toccando una persona è possibile stabilire un contatto con la sua mente e comunicare per intero con il corpo.
Si possono suddividere le diverse tecniche di massaggio in: sfioramento, sfregamento, frizione, impastamento, pressione, percussione e vibrazione. Ognuna di queste manovre ha la sua specifica funzione, dal rilassamento alla cura di edemi o difetti vascolari con relativo miglioramento. La massoterapia si concentra spesso su schiena e collo, rispettivamente con la massoterapia lombare e la massoterapia cervicale. Avremo dunque un massaggio decontratturante, un massaggio crioterapico, un massaggio di Cyriax ed un massaggio di Knap.
La massoterapia produce un sensibile miglioramento della vascolarizzazione, aumenta l’elasticità della pelle e dei muscoli, determina un effetto rilassante e riesce ad alleviare il dolore con un effetto sedativo. Non solo migliora la circolazione linfatica ma scioglie le contratture muscolari.

Quali disturbi cura la massoterapia?
Si tratta di una tecnica che viene utilizzata per ridurre la fatica e lo stress o la conseguenza di forti traumi, incrementare la capacità di recupero degli atleti e per rilassare i muscoli; si ha, inoltre, una migliore vascolarizzazione oltre che un miglior trofismo e si aumenta l’elasticità della pelle.
In generale, la massoterapia determina uno stato di grande rilassamento a livello psicofisico, migliorano alcune funzioni specifiche, e si ottiene un effetto sedativo e antidolorifico.
Esistono vari tipi di massaggi massoterapici, da quelli della tradizione cinese Tui-Na, a quelli combinati con l'acqua, che facilita il drenaggio, di cui si occupa la masso-idroterapia, solo per citarne alcuni.

Per chi è pensata la massoterapia?
La massoterapia può essere molto funzionale per chi soffre di cattiva circolazione del sangue e linfatica, per chi ha contratture muscolari o semplicemente vuole apportare rilassamento all'organismo.
Buoni risultati possono essere ottenuti in caso di cervicalgie e lombalgie ed anche per il trattamento delle cicatrici post operatorie.
Anche la massoterapia ha delle controindicazioni, quindi meglio sempre sentire il parere di un medico ed evitarla nel caso di: febbre, malattie infettive, primi mesi di gravidanza, pressione alta, infiammazioni, fratture ossee, problemi della pelle, ferite, lividi, vesciche, ustioni o malattie delle vene come tromboflebiti e flebotrombosi.


lunedì 5 giugno 2017

LE FALSE CREDENZE SULL'ACIDO LATTICO

Diverse opinioni sbagliate sono riferite alla produzione dell’ acido lattico, in particolare al fatto che si verifichi o meno durante un determinato impegno, al suo timing o ai fattori che ne determinano l’entità.



Molti tecnici sportivi, con una lunga esperienza con gli atleti, continuano ad avere alcune convinzioni errate sull’acido lattico; in qualche caso le idee confuse le hanno anche i medici dello sport e persino i ricercatori che si occupano di attività fisica.

Molti atleti e addetti ai lavori credono, per esempio, che i dolori muscolari presenti nei giorni successivi ad un certo impegno (quelli indicati con l’acronimo DOMS: Delayed Onset Muscle Soreness) dipendano dalla permanenza dell’acido lattico, quando, invece, la concentrazione di tale sostanza, anche nel caso che sia stata prodotta in quantità molto elevate, torna ai livelli basali al massimo dopo poche decine di minuti.

Alcuni allenatori, inoltre, sono convinti ancora oggi che l’acido lattico sia esclusivamente dannoso per l’atleta dal momento che una sua elevata produzione determina una ridotta efficienza dei muscoli; non si rendono conto che la presenza nei muscoli e nel sangue di tale sostanza indica semmai che c’è stato un vantaggio per la prestazione, poiché è stata prodotta e messa a disposizione dei muscoli una certa quantità di energia (energia glicolitica) che è all’incirca tanto maggiore quanto più elevata è la quantità di acido lattico prodotta.


Diverse altre opinioni sbagliate sono riferite alla produzione dell’acido lattico, in particolare al fatto che si verifichi o meno in un determinato impegno, al suo timing o ai fattori che ne determinano l’entità.