di Alberto Dalmasso

venerdì 19 maggio 2017

LA STAGIONE 2016 COME MASSAGGIATORE SPORTIVO DEL WOMEN’S PROFESSIONAL CYCLING TEAM SERVETTO FOOTON ALU-RECYCLING

Nel 2016 ho avuto l’opportunità di lavorare come massaggiatore sportivo del Team professionistico femminile Servetto Footon Alu-Recycling e posso dire che l’esperienza fatta sia dal punto di vista umano che professionale è stata molto intensa e positiva.
Ho avuto modo di lavorare con atlete professioniste di fama internazionale ad iniziare dalla giovane svizzera Jolanda Neff, atleta capace di piazzarsi, nelle recenti olimpiadi di Rio 2016, all’ottavo posto nella prova in linea su strada ed al sesto in quella di mtb nella specialità del cross country; essendo, in quest’ultima gara, una delle principali favorite. La svizzera, inoltre, è stata campionessa mondiale under 23, campionessa europea in carica e vincitrice della Coppa del Mondo di cross country  nel 2014 e nel 2015.

L’elenco prosegue con un’altra atleta svizzera di tutto rispetto Nicole Brandli, vincitrice di 3 giri d’Italia (2001, 2003, 2005) e di numerose classiche tra le quali il Trofeo Alfredo Binda Cittiglio, il Grand Prix de Plouay ed il Giro del Friuli.
Ancora un’altra protagonista, questa volta italiana, Eva Lechner tre volte campionessa del mondo e due volte europea nel cross country e vincitrice di diverse prove di coppa del mondo di ciclocross.

Altre atlete di rilievo erano Anna Potokina, campionessa nazionale russa, Lija Laizane, campionessa nazionale lettone e due giovani talenti italiani Katia Ragusa e Maria Vittoria Sperotto, quest’ultima vice campionessa europea su pista.



Fig.1 – La maglia di campionessa del mondo della fuoriclasse svizzera Jolanda Neff.


Con il Team ho seguito diverse gare durante l’anno dalle classiche di un giorno di inizio stagione come: Strade Bianche, Trofeo Alfredo Binda Cittiglio, Giro delle Fiandre, Gand-Wevelgem e Freccia Vallone; alle corse a tappe come il Gracia-Orlova (Repubblica Ceca), Tour of Chongming Island (Cina) per finire con il Giro d’Italia.

Il lavoro di un massaggiatore sportivo all’interno di un team professionistico di ciclismo è molto vario e completo. Il primo aspetto importante da valutare attentamente è quello relativo alle specifiche caratteristiche di ogni singolo atleta da trattare. All’interno della squadra, infatti, erano presenti un gruppo molto eterogeno di atlete: dalle veterane a quelle di altissimo livello fino ad atlete molto giovani alla prima stagione nella categoria Elite che in alcuni casi non erano mai state trattate in precedenza. La valutazione delle caratteristiche di ogni singolo atleta è molto importante per poterle offrire il trattamento più specifico e idoneo possibile senza mai tralasciare alcun aspetto anche perché a questo livello i particolari fanno davvero la differenza e la differenza si traduce spesso nell’essere protagonista o meno per la vittoria finale.

Ho cercato da subito di capire quale potesse essere il feedback dell’organismo di ogni ragazza  in seguito ad uno stimolo trasferito attraverso l’esecuzione di un trattamento.

Il lavoro è stato poi ulteriormente differenziato a seconda che andassi ad eseguire trattamenti pre-gara per una classica di un giorno piuttosto che tra una frazione e l’altra di una gara a tappe. Nei due giorni che precedevano una classica di un giorno, infatti, è stato possibile trattare e risolvere in profondità tutte le contratture muscolari riscontrate sulle atlete in quanto nelle 24/36 ore successive la muscolatura avrebbe avuto tutto il tempo per recuperare lo stress fisico provocato dal massaggio ed iniziare ad avere un beneficio importante da sfruttare durante la competizione.

Tra le tappe di una gara lunga ed importante come, ad esempio il Giro d’Italia, il mio lavoro è stato completamente differente. Innanzi tutto ho dovuto valutare la stanchezza crescente, tappa dopo tappa, delle atlete cercando di intervenire in modo leggero sulle contratture muscolari presenti e concentrandomi, invece, sul drenaggio e sulla successiva eliminazione delle sostanze cataboliche di scarto prodotte durante l’attività fisica in modo che la muscolatura fosse pronta nei giorni successivi ad affrontare al meglio la competizione senza aver subito uno stress meccanico importante provocato da un massaggio troppo invasivo.
In queste occasioni di gare prolungate su più tappe, ma anche in altre, soprattutto quando era necessario far fronte alle conseguenze riportate in seguito ad una caduta piuttosto che nella cura di patologie acute o croniche delle quali le atlete erano affette, mi è stata di enorme aiuto la Tecarterapia della Human Activ messaci a disposizione della stessa azienda in qualità di sponsor tecnico della squadra.

Da anni questa azienda è leader mondiale relativamente alla tecarterapia specifica per l’attività sportiva. Ho avuto la possibilità di sperimentare con enorme successo alcuni protocolli appositamente studiati per il recupero e per il defaticamento del tessuto muscolare nonché del drenaggio di stati contusivi ed edematosi tipica conseguenza di una caduta.

La durata dei singoli trattamenti aveva una durata di circa 45 minuti all’interno dei quali, oltre al massaggio, eseguivo anche una serie di mobilizzazioni articolari per ripristinare il corretto range articolare e degli esercizi di stretching per detendere ulteriormente i gruppi muscolari più affaticati ed impegnati durante l’esercizio fisico.

Il compito di una massaggiatore non si ferma, però, soltanto al trattamento defaticante delle atlete ma va ben oltre. Mio compito è stato anche quello di preoccuparmi dell’alimentazione dei corridori, curando la loro alimentazione durante la gara e dopo la sua conclusione al fine di avere un corretto e veloce recupero di energie.

Durante la competizione preparavo, per le atlete, panini di varie tipologie da assumere nelle fasi iniziali di corsa per dare tempo all’organismo di assimilarli. Nelle fasi conclusive della gara, invece, venivano assunti esclusivamente gel energetici contenenti zuccheri a rapida assunzione.

Per quanto concerne il rifornimento idrico le borracce erano composte con maltodestrine (sostanza ricca di zuccheri), sali minerali oppure acqua. La mia indicazione, salvo abitudini particolari dell’atleta, era di partire con una borraccia di sali minerali ed una di acqua, oppure con una di maltodestrine ed una di acqua; questo variava in base alla tipologia del percorso di gara e alla temperatura e alle condizioni atmosferiche.

Terminata la competizione venivano assunte, entro 20 minuti, bevande ricche di proteine e cibi come il riso per favorire un rapido recupero per i giorni di gara successivi.





Fig.2 – Jolanda Neff in azione nel Trofeo Binda Cittiglio 2016 concluso al terzo posto.

martedì 16 maggio 2017

LA SINDROME DEL PIRIFORME - TEST DI VALUTAZIONE E TRATTAMENTO

La sindrome del piriforme è un disturbo neuromuscolare che insorge quando il muscolo piriforme, situato nella regione del gluteo, comprime od irrita il nervo sciatico.




Fig.1 – Localizzazione anatomica del muscolo piriforme.


I sintomi sono simili a quelli generati da altre condizioni che evolvono in sciatalgia, come l'ernia al disco; tuttavia, la sindrome del piriforme non si riferisce a problemi alle radici dei nervi spinali e/o alla compressione di un disco intervertebrale. Il coinvolgimento del nervo sciatico, infatti, avviene un po' più lontano dalla sua origine, precisamente a livello del gluteo, dove rimane intrappolato a causa di alterazioni del muscolo piriforme; ciò può causare un dolore spesso percepito come un formicolio od una sensazione di intorpidimento che coinvolge la parte inferiore del corpo e percorre la gamba, irradiandosi dal gluteo fino al piede. Il dolore può peggiorare durante lo svolgimento di attività quotidiane come salire le scale, camminare, correre oppure dopo aver mantenuto una posizione seduta per lunghi periodi di tempo. La sindrome del piriforme è spesso confusa con un problema del disco lombare, in quanto i sintomi sono simili ad un'irritazione della radice del nervo sciatico.

La sindrome del piriforme può essere provocata da diverse cause, che includono variazioni anatomiche del rapporto muscolo-nervo o un trauma nella regione glutea, come un incidente stradale od una caduta. Non esiste un test immediato per formulare una diagnosi. La condizione viene definita principalmente sulla base dei sintomi che il paziente manifesta e sull'esame obiettivo, dopo l'esclusione di altre possibili cause. In generale, l'approccio terapeutico al disturbo inizia con esercizi fisici e stretching, che consentono di riabilitare il movimento. La maggior parte dei trattamenti è orientata alla riduzione della pressione esercitata dal muscolo piriforme sul nervo sciatico. Per tenere sotto controllo il dolore e l'infiammazione locale, possono essere prescritti farmaci analgesici ed anti-infiammatori; un'iniezione locale di corticosteroidi può dare un sollievo temporaneo.

La sindrome del piriforme è una condizione in cui il muscolo piriforme irrita o comprime il nervo sciatico prossimale a causa di un trauma o di una contrattura. Il disturbo provoca spasmi e dolore a livello del gluteo, ma può anche estendersi al vicino nervo sciatico causando intorpidimento, debolezza e formicolio lungo la parte posteriore della gamba e nel piede (simile al dolore sciatico provocato dall'ernia del disco). In generale, le condizioni di questo tipo sono indicate come neuropatie da intrappolamento.

Il piriforme è un piccolo muscolo di forma triangolare, situato in profondità nella natica, dietro il grande gluteo





 Fig.2 – Muscolo piriforme



Il muscolo piriforme:

Ø  Origina dalla superficie interna dell'osso sacro e si inserisce al femore omolaterale;
Ø  È classificato tra i muscoli esterni dell'anca (gruppo dei rotatori esterni dell'anca);
Ø  È importante per assistere la rotazione esterna/interna dell'anca, e girare la gamba e il piede verso l'esterno. In generale, questo muscolo è importante nel movimento della parte inferiore del corpo, in quanto stabilizza l'articolazione dell'anca e, contraendosi, ruota esternamente il femore e permette di camminare, spostare il peso da un piede all'altro e mantenere l'equilibrio;
Ø  Il nervo sciatico passa al di sotto del muscolo piriforme, con il quale si trova a stretto contatto.



CAUSE
Quando il muscolo piriforme è interessato da un accorciamento o da un eccessivo allungamento, può insorgere la sindrome del piriforme. Circa il 50% dei pazienti con sindrome del piriforme presentano un episodio traumatico alla natica, all'anca o alla parte inferiore della schiena. 

Le cause esatte della sindrome del piriforme sono sconosciute, ma alcune ipotesi includono:

Ø  Spasmo del muscolo piriforme o di una struttura adiacente, in risposta ad un evento traumatico o a sforzi eccessivi;
Ø  Anomalie muscolari con ipertrofia;
Ø  Anomalie dei nervi (parziali o totali);
Ø  Fibrosi (a causa di un trauma);
Ø  Pseudoaneurismi dell'arteria glutea inferiore;
Ø  Intensa attività fisica.

Ognuna di queste cause o la loro combinazione può influenzare il muscolo piriforme (causando dolore ai glutei) e il nervo sciatico adiacente (causando dolore, formicolio o intorpidimento nella parte posteriore della coscia, del polpaccio o del piede). Le lesioni da abuso possono derivare da attività svolte in posizione seduta che prevedono l'uso intenso delle gambe, come il canottaggio o il ciclismo. La sindrome del piriforme può anche essere causata da un'eccessiva pronazione del piede, dove il muscolo piriforme si contrae ripetutamente per un meccanismo di compensazione ad ogni passo.
Il risultato dello spasmo del muscolo piriforme può interessare non solo il nervo sciatico, ma anche il nervo pudendo, che controlla i muscoli dei visceri e della vescica. I sintomi di intrappolamento del nervo pudendo includono intorpidimento e formicolio nella zona inguinale e possono arrivare all'incontinenza urinaria e fecale.


SINTOMI

I tipici sintomi della sindrome del piriforme possono includere:

Ø  Dolore intenso e profondo al gluteo, che si può irradiare alle natiche;
Ø  Dolore, debolezza muscolare, formicolio o intorpidimento nella regione lombare, lungo la parte posteriore della coscia, del polpaccio e del piede (simile alla sciatica);
Ø  Dolore quando si cammina su per le scale o in pendenza;
Ø  Riduzione di movimento dell'articolazione dell'anca.

I sintomi della sindrome del piriforme spesso peggiorano durante le attività fisiche che coinvolgono il muscolo o dopo aver assunto una prolungata posizione seduta, mentre possono migliorare con il riposo in posizione supina.



DIAGNOSI
La diagnosi è spesso difficile a causa della carenza di test diagnostici validati e standardizzati; a tal proposito, due esami sono stati ben descritti e validati clinicamente:

Ø  Test elettrofisiologico, denominato FAIR-test, che misura il ritardo della conduzione del nervo sciatico.

Ø  Neurografia a risonanza magnetica, una versione sofisticata della risonanza magnetica che evidenzia l'infiammazione e gli effetti sui nervi coinvolti.

Alcuni studiosi ritengono che il criterio più importante sia l'esclusione della sciatica risultante dalla compressione/irritazione delle radici dei nervi spinali.

La sindrome del piriforme, infatti, non comporta l'erniazione dei dischi.

Esame obiettivo: la diagnosi della sindrome del piriforme è basata sulla revisione della storia clinica del paziente, sull'esame fisico e su alcuni esami diagnostici. La sindrome del piriforme viene spesso definita attraverso un processo che esclude altre condizioni potenzialmente in grado di causare sintomi simili nel paziente, come un'ernia del disco lombare od una disfunzione 
sacroiliaca. L'esame fisico comprende un esame dell'anca e delle gambe, per valutare se il movimento provoca l'esacerbarsi del dolore a livello della schiena o degli arti inferiori, e per misurare la dolorabilità locale e la forza muscolare. In genere, il movimento dell'anca e la forzata rotazione della coscia estesa provocano il dolore, mentre tramite un'attenta e profonda palpazione è possibile rilevare uno spasmo del muscolo piriforme.

Anamnesil'anamnesi comprende un esame approfondito dei sintomi riferiti dal paziente, indagando quali posizioni o attività alleviano o peggiorano il dolore, la durata delle manifestazioni e la loro associazione ad un recente infortunio.

Test diagnostici: gli studi di imaging tradizionali non sono in grado di diagnosticare la sindrome del piriforme. Tuttavia, test diagnostici come la 
tomografia assiale computerizzata (TAC) e la risonanza magnetica (MRI) possono essere condotti per escludere altre condizioni responsabili di sintomi simili, e per rilevare se il nervo sciatico è compresso da altre cause. Un'iniezione di anestetico con o senza steroidi può aiutare a confermare se il muscolo piriforme è la sorgente dei sintomi.



TRATTAMENTO
La maggior parte delle persone che presentano la sindrome del piriforme migliora con il trattamento e le modifiche dello stile di vita. A seconda della gravità del dolore e di altri sintomi, possono essere raccomandate alcune opzioni terapeutiche. Se il dolore è causato da determinate azioni, è utile cercare di evitare temporaneamente le attività e le posizioni che lo innescano. Il riposo può contribuire ad alleviare i sintomi. Un medico o un terapista della riabilitazione possono suggerire a ciascun paziente un programma di esercizi personalizzato che contribuisca a ridurre la compressione del nervo sciatico. Alcuni operatori sanitari possono raccomandare farmaci anti-infiammatori, rilassanti muscolari o iniezioni locali di un corticosteroide. Possono essere usate anche altre terapie, come la ionoforesi e l'iniezione di tossina botulinica (esempio: Botox ®), la quale può alleviare la rigidità muscolare e la compressione del nervo sciatico. Raramente, nei casi molto gravi e persistenti, viene eseguito un intervento chirurgico per alleviare la pressione sul nervo sciatico.

Un approccio globale alla gestione della sindrome del piriforme può includere una combinazione dei seguenti trattamenti:

Esercizio fisico, stretching e massaggi. Un trattamento efficace comprende lo stretching ed il rafforzamento dei gruppi muscolari interessati dalla sindrome del piriforme (gluteo medio, muscoli adduttori ed estensori dell'anca ecc.). Esercizi che prevedono movimenti per allungare il muscolo piriforme e diminuire lo spasmo possono alleviare i sintomi dolorosi lungo il nervo sciatico e riabilitare il paziente in pochi giorni. La massoterapia, praticata da un esperto, può migliorare la guarigione aumentando il flusso di sangue alla zona e riducendo lo spasmo muscolare. 


Fig.3 – Esercizio di stretching per il muscolo piriforme.


Impacchi freddi e caldiAlla comparsa di dolore, è utile iniziare applicando un impacco freddo sulla zona dolente più volte al giorno per circa 15 minuti alla volta. Ripetere se necessario ogni 2-4 ore, continuando finché se ne trae beneficio, anche per un paio di giorni. A volte, può essere più utile massaggiare delicatamente l'area con un cubetto di ghiaccio, soprattutto se sono attività specifiche a determinare un aumento del dolore (se il ghiaccio è posto direttamente a contatto con la pelle, limitare l'applicazione a 8-10 minuti per evitare ustioni da freddo). L'impacco freddo consente di attenuare l'infiammazione e la tensione muscolare, per un effetto analgesico naturale. Una volta alleviato il dolore acuto, è bene cercare di rilassare i muscoli contratti: in questo caso, può essere utile il calore (come una borsa dell'acqua calda). Alcune persone trovano utile alternare impacchi freddi e caldi. 


Farmaci. Gli anti-infiammatori non steroidei (FANS), come l'ibuprofene o il naprossene, consentono di alleviare il dolore durante la fase acuta e contribuiscono a ridurre l'infiammazione. Se il dolore non tende a migliorare, il medico può iniettare direttamente nel muscolo piriforme un farmaco corticosteroideo, per ridurre lo spasmo muscolare. Lo scopo di un'iniezione locale di farmaci consiste nel diminuire il dolore acuto per consentire progressi nella terapia fisica. Per uno spasmo persistente del muscolo piriforme, resistente al trattamento con 
analgesici ed antiinfiammatori, può essere utile ricorrere ad una un'iniezione di tossina botulinica, per aiutare il muscolo a rilassarsi e contribuire a ridurre la pressione sul nervo sciatico. 


Elettroterapia per la sindrome del piriforme. La stimolazione elettrica nervosa transcutanea (TENS) può aiutare a bloccare il dolore e a ridurre lo spasmo muscolare associati alla sindrome del piriforme.


PROGNOSI

La prognosi è buona per la maggior parte degli individui con sindrome del piriforme. La corretta gestione dei sintomi consente la ripresa delle normali attività e un regolare esercizio fisico aiuta a prevenire il problema. In alcuni casi, una volta che i sintomi migliorano, i regimi della terapia fisica possono essere modificati al fine di ridurre la probabilità di recidiva o di peggioramento.

martedì 9 maggio 2017

IL TAPING NEUROMUSCOLARE IN RIABILITAZIONE E PER GLI ATLETI

Il Taping Neuromuscolare è una tecnica derivata dalla scienza chinesiologica, che sfrutta la biomeccanica per favorire i processi di guarigione naturale del corpo. L’applicazione del tape permette di intervenire sia per curare una patologia già in atto, sia per prevenirne l’insorgere. La sua azione avviene principalmente a livello muscolare, articolare, sulla circolazione linfatica e sanguigna e sulla diminuzione della sintomatologia dolorosa.

Ø Funzione Muscolare: agevola il ripristino della corretta tensione muscolare favorendo o inibendo la contrazione muscolare stessa.
Ø     Articolazioni: ha una funzione stabilizzatrice ed assiste le stesse in fase di correzione ed allineamento.
Ø  Circolazione linfatica e sanguigna: la componente elastica del tape genera un micro-sollevamento ondulatorio della cute guidando i liquidi interstiziali in aree non edematose attraverso vie linfatiche superficiali. Quindi, in caso di edema, emorragia o versamenti di liquidi, accelera e favorisce il linfodrenaggio e la circolazione del sangue.
Ø  Dolore: il micro-sollevamento attenua, inoltre, la pressione dei tessuti cutanei e muscolari sui recettori del dolore, diminuendo la percezione neurologica del dolore stesso.




Le possibili indicazioni terapeutiche del Taping Neuromuscolare

Il successo del Taping Neuromuscolare è comprovato dal gran numero di atleti di alto livello che sfruttano i benefici di questa tecnica sia a scopo riabilitativo sia preventivo.
Le possibili indicazioni terapeutiche del Kinesio Tape possono essere le seguenti:

Ø  Trattamento dei danni muscolari da sport e non (stiramenti, prevenzione da crampi, fasciti,risentimenti da sovraccarico e lombalgie);
Ø     Trattamento dell'edema e gestione del dolore;
Ø     Infiammazioni e rigidità muscolari;
Ø     Affaticamento muscolare;
Ø     Supporto della correzione dell'atteggiamento posturale;
Ø     Postumi traumatici;
Ø     Problemi tendinei o articolari.


La tecnica del Taping Neuromuscolare viene, spesso, utilizzata come terapia aggiuntiva da inserirsi in programmi terapeutici sia manuali sia strumentali e può essere impiegata come unica risorsa.

L’applicazione del Taping Neuromuscolare, offrendo benefici linfatici e vascolari continuativi, può facilitare il recupero in situazioni post-operatorie e post-traumatologiche.

Il nastro utilizzato per il trattamento può essere applicato per più giorni, non contiene al suo interno nessun principio attivo e può essere utilizzato su bambini, adulti, anziani e donne in gravidanza.


Le applicazioni di Taping Neuromuscolare possono ridurre i tempi di recupero ed aumentare i livelli di forma fisica del soggetto.